le regole essenziali della videosorveglianza
Difendi la privacy dei tuoi dipendenti
Anche sul posto di lavoro garantire la privacy dei propri dipendenti deve essere una priorità assoluta. Recenti sanzioni imposte dal Garante per la Protezione dei Dati Personali ad un ente pubblico dimostrano quanto sia cruciale rispettare rigorosamente le normative sulla privacy durante l’implementazione di sistemi di videosorveglianza. Il provvedimento n. 234 dell’11 aprile 2024 ha evidenziato gravi violazioni delle norme sulla privacy e sullo Statuto dei Lavoratori, ponendo l’accento sulla necessità di proteggere la dignità dei dipendenti.
Già dal provvedimento del 2010, il Garante aveva delineato chiaramente i principi fondamentali per l’uso legittimo e trasparente dei sistemi di videosorveglianza da parte dei soggetti pubblici. In base a queste linee guida, ogni trattamento di dati personali attraverso videocamere deve conformarsi al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e alle normative nazionali. Questi principi mirano a garantire che la dignità e i diritti dei lavoratori siano sempre rispettati.
Nel caso specifico, l’ente pubblico non ha seguito le procedure necessarie per assicurare la protezione dei dati personali dei dipendenti durante i controlli a distanza. Le videocamere installate nei luoghi di rilevamento delle presenze sono state utilizzate per scopi disciplinari senza fornire una chiara e completa informativa ai dipendenti interessati. Nonostante le motivazioni di sicurezza dichiarate dall’ente, il Garante ha rilevato che queste non giustificavano la mancata informazione e trasparenza.
La sanzione imposta è dovuta alla violazione di vari articoli del GDPR, che richiedono che qualsiasi trattamento di dati personali, inclusa la videosorveglianza, sia effettuato con un’informativa adeguata e nel rispetto dei diritti dei soggetti interessati. La videosorveglianza deve essere limitata a scopi specifici e legittimi, come la sicurezza dei luoghi di lavoro, e non può essere utilizzata per monitorare costantemente i dipendenti o per fini disciplinari senza un’adeguata giustificazione e trasparenza.
Questo caso serve come promemoria cruciale per tutti i datori di lavoro, sia pubblici che privati, sull’importanza di aderire strettamente alle normative sulla protezione dei dati. È fondamentale che ogni ente che intende utilizzare sistemi di videosorveglianza nei luoghi di lavoro segua le linee guida del Garante e fornisca un’informativa chiara e completa ai propri dipendenti riguardo al trattamento dei loro dati personali.
Per garantire la conformità alle normative, i datori di lavoro devono: fornire un’informativa trasparente ai dipendenti su dove sono posizionate le videocamere, gli scopi della sorveglianza, e come verranno utilizzate le immagini raccolte; limitare la raccolta dei dati, assicurandosi che le videocamere siano utilizzate solo per scopi specifici e legittimi, minimizzando la raccolta di dati personali; consultare i rappresentanti dei lavoratori nelle decisioni relative all’installazione e all’uso dei sistemi di videosorveglianza; rispettare i diritti dei dipendenti, garantendo che possano esercitare i loro diritti in materia di protezione dei dati, come il diritto di accesso e di rettifica; e documentare le procedure, mantenendo una documentazione accurata delle valutazioni di impatto sulla privacy e delle decisioni relative all’uso della videosorveglianza.
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